Il Lillà

Una pianta ornamentale dalle importanti virtù curative

Datasabato 11 aprile 2020

Lillà

Sirynga vulgaris

Stamani l’aria davanti casa aveva un nuovo profumo, soave, intenso e al tempo stesso dolce e delicato, ma così sottilmente penetrante e invadente da pervadere l’anima e generare una sorridente serenità fino all’ultimo pensiero. E’ il Lillà: ha cominciato ad aprire i suoi fiori approfittando delle prime giornate di caldo, e seppur all’inizio della fioritura, è già una presenza attiva, che coinvolge emozioni, anima, mente, pensieri e partecipa amichevolmente alle mie giornate dando un’impronta particolarmente piacevole. Nonostante il terreno purtroppo sempre più arido qui al Giardino di Pimpinella, il Lillà vi cresce da anni senza problemi; non necessita di alcun aiuto ma cresce , fiorisce, si allunga, si ramifica, diventa sempre più bello di anno in anno. E’ un arbusto appartenente alla famiglia delle Oleacee (famiglia con piante a portamento arbustivo o arboreo tra cui il Gelsomino, il Frassino e la Forsizia; in genere con foglie semplici disposte alterne lungo il fusto e infiorescenze agglomerate, formati da fiori generalmente con 4 sepali e 4 petali).

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E’ originario della Penisola Balcanica, dove cresce su colline aride e rocciose; in Italia è principalmente presente come pianta ornamentale, e talvolta si naturalizza in ambienti mediterranei. Alto fino a 6 metri è rustico ed ha poche esigenze; dai robusti rami ascendenti con larghe foglie cuoriformi, ha fiori riuniti in pannocchie piramidali, piccoli, delle tonalità del rosa pallido, rosa porpora, lilla o violetto, e fiorisce in aprile-maggio; ai fiori seguono pannocchie di tanti piccoli semi. Si semina marzo ed è consigliabile mettere le plantule in vasi, per poterle poi trapiantare alla fine della primavera dell’anno successivo. Si moltiplica per talea o per mezzo dei polloni radicali; preferisce posizioni soleggiate.

Il nome Syringa ricorda una Ninfa Naiade, seguace di Artemide. Inseguita dal dio Pan che voleva possederla, scappò a gambe levate fino a giungere sulle rive del fiume Ladone dove invocò l’aiuto delle Naiadi, che impietosite la trasformarono in canna: una canna particolare, perché se scossa dal vento emetteva un suono speciale se scosse dal vento; udendolo Pan decise di usarla per costruire il suo flauto, a cui diede il nome della Ninfa. (in Greco Syrinx indica una canna usata come strumento a fiato).Il nome specifico Vulgaris (nome specifico molto comune nella nomenclatura binomiale botanica) indica che si tratta di una pianta diffusa e comune.,

E come se non bastasse, oltre a essere una presenza ricchissima di fiuori colorati, profumati e molto amati dalle farfalle, il Lillà ha interessanti e importanti impieghi medicinali e cosmetici.

Vediamoli assieme.

Studi scientifici hanno dimostrato che gli estratti di piante di Syringa contengono ben 140 metaboliti secondari: principalmente glucosidi iridoidi, lignani e feniletanoidi, acidi organici e oli essenziali che conferiscono attività antitumorale, antiipertensiva, antiossidante e antinfiammatoria, ma anche antifungina e antielmintica; inoltre ulteriori studi accademici dimostrano un effetto epatoprotettivo e colagogo. La pianta è tradizionalmente impiegata nella medicina tradizionale cinese, dove è presente con 22 specie diverse.

In particolare l’infuso delle foglie e della corteccia si usa contro i vermi e i parassiti intestinali, contro la malaria, e anche come febbrifugo e per combattere il mal di gola.

L’olio essenziale si usa su pelle irritata, ferite e dermatiti in genere; in aromaterapia l’olio essenziale si usa in caso di persone depresse e ansiose.

UN tempo in Grecia si usava masticarne la corteccia dei rami in caso di flatulenza, difficoltà digestive, diarrea e reumatismi.

Ma non finisce qui: i suoi fiori si possono mangiare!

Profumatissimi, belli e dal retrogusto amarognolo, oltre che usarli per adornare piatti, insalate, misticanze…li trovo particolarmente adatti ad essere abbinati con dolci: li puoi facilmente cristallizzare con chiara d’uovo e zucchero a velo; di soddisfazione è il miele di fiori di Lillà, fatto con i fiori messi a macerare in miele di acacia: oltre ad assorbirne il profumo e l’aroma, ne porta le proprietà e i principi attivi. Inoltre puoi fare un vino fermentato semplicemente mettendoli in acqua per 2 giorni e dopo averli filtrati si aggiunge zucchero, succo di limone e poco di lievito e si lascia fermentare per un mese: il vino frizzantino al lillà è pronto. Puoi aromatizzare la vodka, mettendo i fiori e lasciandoli non più di 6 ore, poi li filtri e il giorno dopo ne metti altri, ripetendo il tutto per 5 giorni: in questo modo esalti il profumo dei fiori senza estrarre ll sapore della parte verde. Puoi fare uno sciroppo mettendo i fiori nello sciroppo di acqua e zucchero, aggiungerli al gelato, alla panna montata, usarli per decorare le torte…metterli a macerare nel vino o in acqua e limone…e via libera con la fantasia per nuove idee!

E se poi vuoi proprio catturare il suo profumo, dimentica assolutamente di poterli distillare in corrente di vapore: l’aroma è troppo volatile e si perderebbe con il calore. Un tempo l’olio essenziale veniva estratto con la tecnica dell’enflourage, ormai introvabile o eccessivamente costoso. Ma tu puoi ottenere comunque un olio o un alcool col suo profumo. Se vuoi fare un olio profumato ti consiglio di prendere un buon olio di jojoba, e mettere a macerare i fiori di lillà per 24 ore, poi li filtri e li sostituisci con nuovi fiori, e continui finché non è terminato il periodo di fioritura. In questo modo l’olio diviene via via più ricco in profumo. Ricorda però che per non danneggiare l’aroma, estremamente delicato,il barattolo con l’olio va riposto all’ombra. E’ meglio raccogliere li fiori al mattino quando sono più profumati. Nel caso tu voglia provare anche con l’alcool, anche in questo caso farai più volte il passaggio e il filtraggio dei fiori in alcool buon gusto a 95°. Se riesci a mettere solo le corolle allora l’alcool oltre a impregnarsi del profumo dei fiori assumerà anche il loro colore!

L'infuso dei fiori è delicato e piacevole, con effetto antinfiammatorio, tonico, asteringente e febbrifugo. Oltre che berlo lo puoi usare direttamente sulla pelle su eruzioni cutanee, tonica e astringente.

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