Il pioppo

Perchè le api amano le gemme di pioppo

Datasabato 21 marzo 2020

Il pioppo nero e le sue gemme

Un altro albero presente al fiume, ma anche lungo canali e aree umide. In pianura è spesso visibile come unico albero svettante, tra campi coltivati e strade, la sua varietà: il Pioppo cipressino, che si riconosce per l’assomiglianza appunto a un cipresso, grazie ai suoi rami appressati e al suo slancio verso l’alto. Un mito ci spiega l’origine di quest’albero: un giorno Fetonte, il figlio di Elio (il Dio Sole) si impadronì del carro del padre e guidandolo in modo sconsiderato rischiò addirittura di dar fuoco alla Terra. Zeus allora, pur di salvare la Terra, lanciò un fulmine che lo fece sbalzare dal carro e precipitare dall’alto del cielo fino a precipitare dentro il Fiume Po. Invano le sorelle Eliadi lo piansero disperate sulla riva del fiume, finchè non vennero trasformate in Pioppi, che popolano appunto i fiumi e le acque. In questi giorni le gemme dei pioppi trasudano ancora le lacrime di queste ragazze addolorate. Infatti sotto ai pioppi, specialmente nelle giornate di sole, l’aria è pervasa da un dolce aroma tra l’acre e il fruttato che ricorda la propoli; guardando in alto si osservano le sue gemme dischiuse visitate da api ronzanti mentre per terra è disteso un tappeto di piccole perule (le resistenti “foglioline” esterne che formano, durante la stagione fredda, l’involucro che copre la gemma).

Questo è il segreto del pioppo nero: la propoli che trasuda dentro le gemme, nascosta e serbata sotto le perule. Se prendi infatti una gemma rigonfia, che deve ancora schiudersi, e se la comprimi con le dita, noterai quanto sia viscosa e resinosa. Prova ad annusarla: senti che profumo di propoli? E se poi la mangi e la tieni in bocca sentirai fuoriuscire proprio la propoli, con la sua qualità pungente, quasi piccante, e appiccicosa ai denti. Fin dall’antichità erano note le proprietà antiossidanti, battericide, balsamiche e astringenti delle gemme del pioppo. Uno dei più antichi preparati medicamentosi ottenuto dalle resine e dai tannini del pioppo nero è l'unguento populeo, che deriva dalla macerazione in olio delle sue gemme. È un unguento famoso per la cura di ferite, escoriazioni, piaghe, ulcere, emorroidi…

Oltre a questa preparazione possiamo comunque raccogliere le gemme (avendo cura di farlo con delicatezza, prendendole qua e là, senza danneggiare il vegetare dei suoi rami) che contengono olio essenziale, resine, tannini, salicina, populina, acido gallico e malico. Le impiegheremo per farne un decotto, uno sciroppo o una tintura madre che avrà le spesse proprietà della propoli: antisettiche, antinfiammatorie, decongestionanti ed espettoranti .

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