L'Orniello o Frassino da manna

L'albero dolce-amaro

Datamartedì 21 aprile 2020

Fraxinus excelsior

L’albero dolce e amaro

Hai presente la manna? non quella citata nella Bibbia, ma quella di cui parla Plinio come sudore del cielo, miele aereo, saliva delle stelle cioè la rugiada celeste che cade sugli alberi allo spuntare delle stelle, quella specie di miele naturale di cui parlano gli antichi Greci? Ecco, mi spiace sfatare questo affascinate mito di rugiada celeste ma la mamma è l’essudato del Frassino da mamma (Fraxinus ornus), un succo zuccherino che all’aria si rapprende formando uno strato zuccherino e bianco sulla corteccia o colando a mò di stalattite e formando come sottili candele: questo avviene naturalmente a seguito della puntura di Cicada orni ( e forse a questo fenomeno si riferivano gli antichi greci, )ma anche artificialmente, con una pratica effettuata in Sicilia mediante precise incisioni sul tronco fatte a metà estate secondo tecniche particolari che mettono in stress idrico la pianta. In questo modo il liquido zuccherino sgorga e si rapprende formando le caratteristiche colate che poi sono sapientemente raccolte.

Un albero quindi che produce una linfa ricca di zucchero e che emana la sua straordinaria dolcezza anche in fioritura, quando i fascetti dei suoi piccoli fiori bianchi, riempiono la sua chioma tinteggiando i boschi di nuvole bianche e riempiendo l’aria del suo profumo dolce e penetrante, una vera gioia per l’olfatto. In deciso contrasto con il sapore delle foglie, amarissime e astringenti. L’Orniello o Frassino da manna è un componente comune dei nostri boschi collinari e montani, specie nelle posizioni assolate, talvolta in punti aridi e a sud, spesso assieme alla Roverella e al Carpino nero. Lo riconosci dalla corteccia grigia, liscia e opaca, dalle gemme grosse e grigiastre , dalle foglie imparipennate e, dai minutissimi fiori bianchi portati in fasci e su peduncoli estremamente flessibili e infine dai frutti, delle samare ovali allungate e alate all’apice (per poter volare una volta mature e secche, alla minima brezza planando verso nuovi confini). Appartiene alla famiglia delle Oleacee come l’Olivo, la Fillirea, il Ligustro, il Lillà..….E’ un albero considerato pioniere perché in grado di colonizzare terreni aridi e poveri, per questo viene usato nei rimboschimenti e come pianta ornamentale, oltre che legname da taglio.

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Ovviamente quello che rende famoso l’Orniello è la produzione di manna, che avviene in alcune zone della Sicilia: grazie all’alta quantità di mannite in essa contenuta (dal 40 all’80%), e oltre a glucosio e fruttosio, ha l’effetto di lassativo osmotico, adatto specialmente ai bambini o alle persone anziane ed ai convalescenti; inoltre ha azione fluidificante, emolliente e sedativa della tosse. Ed è un dolcificante naturale, adatto anche ai diabetici per il basso contenuto in glucosio e fruttosio. Dal sapore dolcissimo viene impiegata anche nei gelati e nei dolci.

In totale contrasto con il dolce quasi stucchevole della manna sono le foglie. Queste, raccolte in estate hanno antiche tradizioni di impiego. Pare che le matrone romane le usassero nelle diete dimagranti, perché ben sapevano che secondo la medicina del tempo erano classificate Calde e Secche, quindi legate all’elemento Fuoco: come tali in grado di aprire, assottigliare e dissolvere; e quindi, facendo espellere l’Umidità, erano usate per far dimagrire gli obesi.

Dalle proprietà diuretica, diaforetica e lassativa, sono state tradizionalmente usate come rimedio nella gotta e nei dolori reumatici e articolari. Contengono tannini, mannitolo, acido ursolico, cumarine (fraxoside), acido ascorbico e glucosidi iridoidi. La medicina ufficiale conferma l’azione diuretica, antinfiammatoria e lassativa. Grazie all’azione diuretica sono tutt’ora efficacemente usate nelle diete dimagranti; grazie al Fraxoside agiscono contro i calcoli renali. L’acido malico, il mannitolo e i Sali di calcio inoltre conferiscono un effetto lassativo.

I semi, hanno proprietà simile alle foglie oltre a contenere olio essenziale e un olio simile in composizione a quello di girasole. Sono l’unica parte del frassino che si può usare in cucina. Secondo ricette antiche della Gran Bretagna vanno raccolti ancora verdi e teneri, e dopo averli fatti bollire in acqua per perdere la parte amara, possono essere messi in un barattolo in acqua e sale al 5% secondo le regole della salamoia.

Si usano anche le gemme in macerato glicerico, per l’azione diuretica, uricolitica, ipocolesterolemizzante e antinfiammatoria.

La corteccia, un tempo chiamata China d’Europa (dal sapore e virtù simili alla China), veniva usata per le proprietà toniche e febbrifughe.

In erboristeria si usano principalmente le foglie del Frassino maggiore (Fraxinus excelsior), che rispetto a quelle delll’Orniello hanno un contenuto inferiore in tannini e quindi sono meno amare.

P.S. Queste informazioni sull'uso delle erbe non vanno intese come sostituti della consultazione con il proprio medico o altro operatore sanitario. Quanto scritto non copre tutti i possibili usi, azioni, precauzioni, effetti collaterali o interazioni delle erbe trattate. L’autrice non è responsabile per eventuali effetti avversi o conseguenze derivanti dall'uso delle informazioni riportate. Se stai assumendo altri farmaci/droghe o sei incinta o stai allattando o hai una condizione medica diagnosticata, consulta il tuo medico prima di assumere qualsiasi erba.

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