La Girardina o Sambuchella

Aegopodium podagraria

Datagiovedì 16 aprile 2020

Aegopodium podagraria

Girardina, Sambuchella o Podagraria

Quando sono in passeggiata e la incontro, mi accorgo che quasi nessuno del gruppo la conosce. E dire che è bella, dalle foglie lucide e aromatiche, e ricopre con fitti, densi e soffici tappeti certe le zone ombrose del sottobosco, specie dove ci siano particolari condizioni di terreno fresco, ricco, meglio ancora se non distante dall’acqua. Quando è in fiore poi un velo bianco di fiori merletto si stenede delicato poco sopra il manto di foglie. Predilige incolti ombrosi, giardini, margine di boschi di latifoglie, siepi ombrose, forre, su substrato fresco e ricco di nutrienti azotati. Appartiene alla famiglia delle Apiacee o Ombrellifere, grande famiglia di erbe caratterizzate dall’infiorescenza ad ombrella e dalle foglie divise e segmentate come ad esempio quelle del prezzemolo. A questa famiglia appartengono anche la Carota, l’Anice, il Sedano…ma anche piante velenose come la Cicuta; per questo è una famiglia in cui devi prestare attenzione ed essere sicuro nell’identificazione della pianta, per non correre rischi di incappare invece in una specie tossica.
il nome Sambuchella ricorda la somiglianza dell'infiorescenza a quella del Sambuco: tra l'atro l'erba cresce spesso in compagnia del Sambuco e fioriscono in contemporanea.

Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire

Gli inglesi la chiamano Erba del vescovo, perché in epoca medievale veniva piantata attorno ai monasteri europei, tanto che anche Ildegarda da Bingen in Physica ne descrive l’uso contro la gotta; dal piacevole aroma trea il sedano e la carota, era venduta un tempo nei mercati tutt’ora la ritroviamo in certi mercati dei Paesi dell’Est.

Mentre nella mia zona cresce solo in certe condizioni favorevoli, in Centro e Nord Europa è considerata infestante, spesso serio problema dei giardinieri che si trovano a dover combattere con i suoi rizomi che , anche se spezzati dalla zappa, si riproducono e propagano la pianta ancor più vivacemente. Qui al Giardino di Pimpinella cresce in certi angoli di bosco ombroso, vicino ad impluvi o dove ci sia una falda acquifera sotteranea che crei un microclima particolarmente fresco se non proprio umido. Sono riuscita a propagarla a Nord, nel boschetto dietro casa, e oggi con piacere durante il diserbo ho notato che grazie all’invasione di cinghiali avuta durane l’inverno, è stata propagata in altri angoli (non tutti i mali vengono per nuocere!).

.

La sua grande capacità colonizzatrice che le consente di formare fitti mantelli monospecifici è dovuta al rizoma, un po' ingrossato e che si espandono lungo e nodoso nel periodo invernate appena sotto la superficie del terreno; i fusti sono eretti , le foglie sono verde scuro nella pagine superiore, più chiare sotto, e le giovani foglioline sono caratteristicamente lucide; la lamina a contorno triangolare è formata da tre segmenti a loro volta divisi in tre segmenti di 3-4 cm seghettati lungo il margine; le foglie lungo il fusto sono più piccole e alterne. Fiorisce a maggio con un‘infiorescenza ad ombrella a 10-20 raggi, portanti piccoli fiori bianchi formati da 5 petali. Più avanti in estate i fiori maturano in frutti, due acheni uniti (diachenio) verdi e piccoli.

Si raccoglie facilmente e in gran quantità: si prendono le foglie da inizio primavera fino a tutt’estate, sapendo che poi rispuntano. E’ un erba che personalmente amo e che raccolgo durante tutta la sua stagione vegetativa, ma che soprattutto in estate è tra le poche a rimanere fresca e tenera…e spesso mi trovo a spartirla con i caprioli, anch’essi buon gustai in quanto a erbe selvatiche. Raccolta dopo che ha fiorito diviene ancora più pungente e aromatica. E’ ottima sia fresca in insalata, dissetante e aromatica, che cotta direttamente in casseruola per ripieni di tortelloni e lasagne, torte salate, erbazzoni, zuppe o semplicemente condita con olio e sale.

Contiene in gran quantità beta carotene, e inoltre Vitamina C e vitamina E oltre a Ferro e Zinco..

E’ una pianta ad azione diuretica, impiegata per ritenzione idrica, ma anche reumatismi , infiammazioni, gotta e sciatica.Gli usi tradizionali la vedono impiegata come impacco caldo di foglie e radici fatte bollire assieme e quindi messo sulle giunture infiammate, gonfiori e sciatica.

Immagini

  • Clicca per Ingrandire
  • Clicca per Ingrandire