La primula

il fiore che annuncia la primavera

Datasabato 21 marzo 2020

I boschi in questi giorni sono coperti da veri e propri cuscini di primule, macchie gialle che colorano il sottobosco di latifoglie ancora cupo, come se a un pittore fossero scappate pennellate gialle su uno sfondo marrone. Fioriscono, come ricorda il nome, all’inizio della primavera. La primula è citata in “Sogno di una notte di mezza estate” come rifugio di Fate e tante sono le leggende e fiabe che narrano della magia celata in questi fiori, che, solo se raccolti nel giusto numero, permettono di entrare in contatto con le magiche creature del bosco.

I piccoli fiori gialli a forma di imbuto sorgono direttamente dai cespi, senza stelo. L’impollinazione avviene ad opera degli insetti (è entomofila). A ben guardarli si nota che ci sono due tipi di fiori: infatti alcuni individui portano solo fiori apparentemente maschili, dove sporgono infatti gli stami; mentre altri mostrano solo fiori apparentemente femminili, dove infatti sporge l’ovario. Fu Darwin ad osservare questa differenza, nonostante i fiori fossero in realtà ermafroditi cioè presentino sia la parte maschile che quella femminile: il motivo di questa apparente messa in scena dove fingono di essere solo maschili o solo femminili è per favorire l’impollinazione incrociata, aumentando così il genoma della progenie, aumentando quindi la biodiversità della specie , fenomeno sempre preferito in natura per poter avere una maggiore probabilità di diffondersi e propagarsi in ambienti e situazioni diverse o anche in caso di mutamenti ambientali o biotici. (Questo fenomeno si chiama eterostilia e si dicono fiori longistilo i “femminili” e brevistilo i “maschili”),

La primula è ricca in saponine triterpeniche (5-10%) di cui la più importante è la primulina, e inoltre contiene due eterosidi fenolici derivati dall'acido salicilico, la primaverina e la primulaverina; tutta la pianta ha quindi virtù analgesiche, antinfiammatorie, antireumatiche; combatte l’insonnia e calma il mal di testa, ed è inolttre espettorante, mucolitica, utile contro raffreddore e tosse.

In questo periodo è una vera gioia raccoglierla e usarne le tenere foglie in insalata da abbellire anche con i fiori, anch’essi edibili. Le foglie alla base hanno un retrogusto che ricorda l’anice e il loro sapore è piacevole e ben si abbinano ad altre verdure dal gusto delicato. I fiori possono essere canditi come quelle delle violette. Le foglie più coriacee possono far parte di vellutate e minestroni, particolarmente adatti di sera, visto che tra l'altro favoriscono il sonno. Inoltre essiccata o fresca, la pianta intera è utile in tisane e sciroppi.

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