Sisymbrium officinale

L'erba dei cantori

Datalunedì 27 aprile 2020

Sisymbrium officinale

Conosci l’erba dei cantanti?? In tanti la conoscono come rimedio, ricercato ancora oggi dai cantanti, ma in pochi sanno poi riconoscerla in campo. E dire che è una pianta abbastanza comune, nei campi, nei prati, ai margini dei sentieri, nei parchi pubblici…il fatto è che spesso è come se non desse nell’occhio, non si nota proprio, quasi nascondendosi tra erbe e cespugli. Sarà per il suo aspetto così’ ramificato, in un certo senso esile ma al tempo stesso robusto, forse perché ha fiori molto piccoli (una corolla di pochi millimetri), che non si notano , o forse perché spesso cresce sparso un po' qua e un po' là così da divenire quasi trasparente, mimetizzato nel verde dei prati e campi. A prima vista la potresti confondere con la senape, e infatti appartiene alla stessa famiglia, le Brassicacee o Crucifere; come tale ha fiori a 4 petali, foglie alterne e come frutti delle silique allungate. E’ un’erba annua che a inizio primavera sviluppa una rosetta basale di foglie picciolate pennatosette con un lobo terminale più lungo e inciso. Dalla rosetta di foglie si sviluppa un unico caule eretto alto fino a 70 cm da cui si dipartono molti rami aperti e ad angolo retto, verde scuro e sparsamente pelosi. Nel complesso spesso, per i molti rami sottili patenti e ramificati, ha un aspetto abbastanza caotico; le foglie lungo il fusto sono astate e più piccole. L’ infiorescenza è un racemo terminale con piccoli fiori gialli con 4 petali disposti a croce, che si allunga mano a mano che i fiori sono impollinati e si formano i frutti; i frutti sono silique erette di forma conico-cilindrica, che a maturità si aprono liberando i piccoli semi bruni.

Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire

Il nome Erba dei cantori o erba dei cantanti, ha antiche origini e sembra che i cantori di Notre Dame nel XV secolo lo usassero per migliorare le performance vocali. Linneo stesso, il noto medico e naturalista che nel 1700 classificò i viventi secondo la nomenclatura binomiale tutt’ora in uso, la chiamò Erysimum per ricordare le sue proprietà rifacendosi all’etimologia greca del nome che significa “Salvare il canto”. Come al solito il nome specifico officinale indica il suo comune uso come pianta medicinale. Il nome generico in seguito venne modificato ed ora si chiama Sisymbrium in onore dell’antica attrice greca Sisymbria.

Come avviene comunemente nella famiglia delle brassicacee o crucifere, anche l’Erba del cantante contiene eterosidi solforati e olio essenziale solforato ed altri componenti non ancora studiati dal punto di vista chimico e farmacologico, tanto che il suo uso si basa sulle antiche tradizioni perpetuate. Molte specie del genere contengono eterosidi cardiotonici e isotiocianati (diventati famosi negli studi come anticancro fatti sui broccoli dove sono presenti in grande quantità) e lattoni sulfurati. L’erba ha un tipico sapore piccante simile alla senape e una qualità calda e secca, tale da scaldare e sciogliere. Tradizionalmente il suo uso è legato alla cura di faringiti, laringiti, e nel trattamento di raucedini e afonie specie se dovute a sforzo vocale. Con proprietà espettorante e mucolitica, è impiegata con successo nella tosse dei fumatori. Si impiega sotto forma di sciroppo, macerata in vino o come tintura madre. La pianta secca pare perdere gran parte della sua attività.

In cucina: le foglie della rosetta basale e le cime immature hanno un sapore simile alla senape e sono buone sia crude (quelle più tenere) che corte in misticanze, zuppe, torte salate ed erbazzoni : il loro sapore è fortemente aromatico per la presenza dei composti a base di zolfo, quindi consiglio di unirle a erbe dal sapore più delicato come la malva, le foglie di tiglio, la sambuchella, il papavero…I semi sono raccolti e macinati per fare un condimento simile alla senape.

Oltre a nutrirci e guarirci l’erba cornacchia attrae la fauna selvatica; Non solo richiama diversi impollinatori tra cui le api, ma spesso ospita bruchi, future farfalle…e quindi la sua presenza aiuta ad aumentare la biodiversità.

Immagini

  • Clicca per Ingrandire
  • Clicca per Ingrandire
  • Clicca per Ingrandire
  • Clicca per Ingrandire
  • Clicca per Ingrandire