Stellaria media

La piccola stella dei prati

Datavenerdì 03 aprile 2020

Stellaria media (L.) Vill

La piccola stella dei prati.
Centocchio comune, Stellaria comune, Paperina, Budellina, Chickweed, Mouron des oiseaux, Vogelmiere, Pigallina


Quando vedo la stellaria mi viene in mente la bellissima frase di Paracelso (medico, alchimista, astrologo vissuto nella prima metà del 1500)

“Ogni erba è una stella terrestre, ogni stella è un erba celeste”. La stellaria prende il nome proprio dalle stelle, a cui assomigliano i suoi fiori , piccole candide stelle aperte sui verdi prati terrestri.

Sono sicura che quest’erba la conoscete tutti, ma proprio tutti! Chi tiene dietro a un orto la conosce perché alla fine dell’inverno forma densi tappeti che coprono la superficie del terreno; chi lascia vasi in terrazzo la trova in primavera a ricopre la superficie del terreno rimasto dentro al vaso; chi sta in città la calpesta spesso in cortile, infilata tra gli interstizi del lastricato o nel giardino dei palazzi, o la vede crescere nelle crepe tra muri e marciapiedi, fra le tegole o dove si sia depositato un piccolo strato di sfaticcio di fogliame decomposto e poca terra. Ma cresce anche nei boschi dove ci sia terreno scoperto, ai bordi dei sentieri, nelle aie delle case di campagna, lungo le scoline dei campi coltivati, come infestante dei campi coltivati, lungo i terrapieni di strade ad alta percorrenza…nonostante l’aspetto apparentemente delicato, quest’erba ha sviluppato delle strategie che le permettono di diffondersi e crescere un po' ovunque dalla pianura ad alte quote, in tutto il mondo, ma sempre in ambienti antropici. Eppure, nonostante sia così pur così ubiquitaria e legata strettamente agli ambienti dove viviamo, è un’erba che non si fa notare, e dire che a ben guardare è proprio carina!

Appartiene alla famiglia delle Cariofillacee (la famiglia del garofano), che hanno come carattere distintivo il fusto con nodi ingrossati, foglie ovali e acuminate opposte che si inseriscono a livello dei nodi, e fiori con un calice spesso a sepali uniti, da cui sporgono i 4-5 petali.

La speciale capacità della Stellaria di formare tappeti anche estesi è dovuta ali fusticini che sono reptanti sulla superficie del terreno; a livello dei nodi spesso formano radichette secondarie che rendono le piante ancora più resistenti, da cui si dipartono i fusticini aerei. Tutta la pianta poi è coperta da una delicata ma fondamentale peluria disposta in 1 o 2 file: è grazie a questa peluria che la pianta riesce a trattenere piccole goccioline di umidità, di rugiada o semplicemente a trattenere le goccioline d’acqua condensate dal vapore emesso durante il processo di evapotraspirazione. Forse proprio per questo la pianticina ha sempre un piacevole freschezza, che la rende croccante e dissetante. Le foglioline , che si inseriscono ai nodi e sono opposte, sono intere, arrotondate ed acuminate; i fusti terminano con 2 rami regolari e simmetrici (dicasio), portando i piccoli fiori. Questi ultimi sono bianchi, formati da 5 petali e sporgono di metà oltre ai sepali; la bellezza del suo fiore minuto, che giustamente ricorda una stella è accentuata dagli stami disposti alla base dei petali, con antere viola-rossicce.

I botanici riportano una certa variabilità della pianta con diverse subspecie e la presenza di diverse specie all’interno dello stesso genere.

Forse proprio grazie alla sua consistenza croccante e fresca è ricercata dai polli e dai volatili in generale (viene anche detta Mordigallina, in inglese si chiama Chick weed in francese Mouron des oiseax); ma è gustosa anche per noi, dal sapore gentile e dolciastro, adatta a creare insalate tenere e fresche, dove possiamo mettere foglie e fusticini prima che siano in fiore (per evitare che aumenti il contenuto in saponine); ottime da sole, condite con olio e limone, a formare una rinfrescante insalata assieme a spicchi di mela e noci; oppure abbinate alle erbe dei campi di inizio primavera: primule, viole, tarassaco ed alliaria. La raccogliamo durante l’inverno fino a primavera inoltrata, perché scompare nei periodi maggiormente caldi e siccitosi; è preferibile mangiarla cruda per evitare di disperdere il contenuto in Vit C.

Cosa contiene: La stellaria è ricca di vitamine, in particolare vitamina C e vitamine del gruppo B, minerali come il magnesio, il potassio e il sodio; inoltre contiene saponine e tannini.

L’impiego come pianta medicinale è testimoniato fin dal XVI sec. quando era impiegato per sfiammare e per trattare irritazioni cutanee e dermatiti. La stellaria è rinfrescante, decongestionante ed esercita un azione antinfiammatoria sia per uso interno sia per uso esterno. La tintura madre di stellaria viene utilizzata per trattare reumatismi e dolori articolari, disturbi legati alla digestione e per favorire il transito intestinale.

La pianta veniva usata anche per irritazioni agli occhi, messa semplicemente come impasto sugli occhi chiusi e lasciando riposare per 5- 10 min. Inoltre la pianta migliora il flusso sanguigno e linfatico, ed ha azione espettorante, utile in caso di tosse, bronchite o raffreddore. E per finire stimola la diuresi contrastando la ritenzione idrica.

A scopo curativo quindi possiamo essiccarla e fare poi un infuso versando 1/2 litro di acqua bollente su un cucchiaio da cucina di erba secca, lasciandola riposare coperto per 10 minuti; meglio sorseggiarla lontano dai pasti, 1 o 2 volte al giorno.

P.S. Queste informazioni sull'uso delle erbe non vanno intese come sostituti della consultazione con il proprio medico o altro operatore sanitario. Quanto scritto non copre tutti i possibili usi, azioni, precauzioni, effetti collaterali o interazioni delle erbe trattate. L’autrice non è responsabile per eventuali effetti avversi o conseguenze derivanti dall'uso delle informazioni riportate. Se stai assumendo altri farmaci/droghe o sei incinta o stai allattando o hai una condizione medica diagnosticata, consulta il tuo medico prima di assumere qualsiasi erba.

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