L'Edera terrestre

L’erba quattrina: una piccola erba dei prati

Datagiovedì 02 aprile 2020

EDERA TERRESTRE

L’erba quattrina: una piccola erba dei prati

E’ una piccola erba che cresce spesso senza dare troppo nell’occhio nei prati primaverili; dal portamento strisciante che ricorda quello dell’edera (come riporta il nome specifico) è nota fin dai tempio antichi: fu Dioscoride a nominarla Glechoma, per la sua somiglianza con una varietà di menta, glecon (il puleggio) appunto, dalle piccole foglie e l'odore intenso.

Appartenente alla famiglia delle lamiacee o labiate, è un’erba perenne che cresce strisciando a livello del terreno. Dal rizoma si dipartono i fusti stoloniferi radicanti ai nodi (se vuoi propagarla puoi prendere questi fusti e farne dei pezzettini avendo cura di interrare la parte del fusto con le radichette ). Predilige i prati ombrosi, nei boschi di latifoglie e o all’ombra di vecchie siepi; adora i prati pingui, freschi e mediamente umidi. Talvolta è la maledizione dei giardinieri, perché invade i prati ben curati dei giardini, specie se sono annaffiati e su terreno fertile e fresco. Cresce selvatica in tutt’Italia, meno al Sud e nelle isole; nell’arco alpino è spesso considerata infestante. E’ diffusa in Europa mentre in America è stata introdotta dai primi coloni europei per le sue proprietà medicinali e culinarie.

Spesso forma tappeti fitti che si fanno notare solo al momento della fioritura, quando i piccoli fiori sporgono in cima ai fusti. E' in primavera che dai fusti striscianti si alzano i piccoli fusti a sezione quadrangolare e su cui si inseriscono ai nodi coppie di foglie di nodo in nodo a 90° (decussate). Le foglie, portate da un lungo picciolo, sono renifiormi o a cuore; il margine è crenato (cioè dai denti arrotondati); mano a mano che le foglie sono portate in alto nei fusti il picciolo diviene via via più corto. I fiori sono piccoli, azzurroviolacei, dalla corolla bilabiata: il labbro inferiore è cosparso di piccole macchioline scure, che oltre ad impreziosire il fiore indicano agli insetti impollinatori la strada per il nettare, una vera e propria pista di atterraggio.

E’ un erba aromatica , usata da Plinio il vecchio, Dioscoride e Galeno, che la definivano amara e la impiegavano tra l’altro per curare la sciatica e l’itterizia. Usata per infusi e tisane, le giovani foglie sono ottime messe nell'insalata per aromatizzarla. Santa Ildegarda, la badessa benedettina vissuta nel XII secolo, la consigliava contro numerose malattie polmonari. Uno dei suoi usi più antichi in Gran Bretagna era di usarne la polvere per aromatizzare, conservare e chiarificare la birra, prima dell’uso del luppolo. In passato era annunciata con un tipico grido di richiamo dai venditori ambulanti delle strade di Londra.

Ma vediamone meglio le sue proprietà:

Anche se attualmente la pianta è dimenticata ha interessanti proprietà: ricca di Vitamina C, ha proprietà antibatteriche, antivirali ed espettoranti , antinfiammatoria e antisettica; è impiegata per contrastare allergie e ridurre gli effetti dell’istamina; inoltre è antiossidante e immunostimolante. Infine è tonica, diuretica e, grazie afgli oli essenziali in essa contenuti, è espettorante. Una vera miniera di proprietà serbate in questa piccola e modesta erba dei prati!

Dal sapore gradevole è impiegata come amarotonica, utile anche in caso di tossi ostinate, raffreddore, sinusite e influenza in genere. Pare sia particolarmente indicata per raffreddamenti che colpiscono le orecchie. Inoltre rinvigorisce e attiva il sistema nervoso e vascolare, riduce la secrezione lattea ed è antinevralgiche.

Si usa in infuso o come succo fresco per trattare disturbi digestivi, gastriti e acidità di stomaco; inoltre ha un effetto tonico sulla vescica e per i reni. L’ impacco della pianta viene usato per pulire piaghe e ascessi, ma anche su ferite e punture di insetti, La pianta fresca o secca, aggiunta all’acqua della vasca da bagno, ha effetto antinfiammatorio. E’ stata impiegata anche per curare casi di avvelenamento da metallli tossici. Attualmente è in fase di studio per curare leucemie, epatiti, HIV e alcuni tipi di cancro.

Si raccoglie al momento della fioritura avendo cura di scegliere luoghi lontano da fonti di inquinamento. Come per la maggior parte delle piante utili, è importante scegliere bene gli esemplari al momento della raccolta perché non vanno lavati (questa è la regola da tenere in mente se vogliamo essiccare le erbe per mantenerle durante l’anno, o anche se le vogliamo usare fresche per fare estratti come tinture madri o succhi).

Una volta portata a casa si fa la cernita per selezionare le parti migliori ed eliminare foglioline o parti vecchie o malate della pianta; quindi la stendiamo su telai, meglio se in ambiente areato e all’ombra (lontano dal sole diretto e non in ambiente umido). Una volta essiccata, raggiunta consistenza cartacea, la riponiamo in sacchetti di carta. Una volta ben essiccata e conservata le sue proprietà durano un anno.

Se invece vogliamo farne un estratto idroalcolico, allora la pestiamo nel mortaio poi la mettiamo in un barattolo e la copriamo a filo con una soluzione di metà acqua e metà alcool a 95°, poi chiudiamo bene il coperchio. La si lascia per circa un mese, ricordando di scuoterla ogni giorno, poi la si filtra con un colino a maglie fitte e infine, per recuperare al massimo il suo estratto, la parte rimasta sul colino la schiacciamo con uno schiacciapatate. Se ne usa da 5 a 30 gocce 3 volte al giorno

E' meglio lavarla invece se la vogliamo mangiare: in cucina si usano i giovani germogli e le foglie, dall’odore caratteristico e dal sapore amarognolo. Ottimi per la composizione di ottime insalate selvatiche o cotte insieme alle altre erbe. Le foglie sono tradizionalmente impiegate per preparare un ottimo surrogato del the (tè svizzero).

P.S. Queste informazioni sull'uso delle erbe non vanno intese come sostituti della consultazione con il proprio medico o altro operatore sanitario. Quanto scritto non copre tutti i possibili usi, azioni, precauzioni, effetti collaterali o interazioni delle erbe trattate. L’autrice non è responsabile per eventuali effetti avversi o conseguenze derivanti dall'uso delle informazioni riportate. Se stai assumendo altri farmaci/droghe o sei incinta o stai allattando o hai una condizione medica diagnosticata, consulta il tuo medico prima di assumere qualsiasi erba.

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