La Romice o Lapazio

Un infestante da tenere

Datamercoledì 22 aprile 2020


Rumex crispus
Romice crespo
o Lapazio

Non c’è dubbio che quest’erba sia proprio considerata un erbaccia, perché una volta che infesti orti, campi coltivati, giardini…non c’è modo di tirarla via, se non scavando a fondo con la vanga per estrarre dal terreno la sua intera radice, visto che basta che ne rimanga anche una piccola parte in terra che nel giro di poco riparte a vegetare. E’ un’erba davvero rustica e di poche pretese, e si adatta a vegetare anche in situazioni difficili per tante altre piante: la trovi ai bordi delle strade, lungo i sentieri vicini a incolti e campi, nelle aie delle case di campagna e vicino ad allevamenti, ma anche in prati e pascoli; è una pianta sinantropica, che predilige terreni umidi e argillosi, frequente anche in posizioni assolate e riesce a tollerare situazioni aride e asfittiche grazie al rizoma a fittone che penetra fino a 80 cm in profondità del terreno.
E’ una pianta perenne che in questo periodo la pianta inizia a produrre le prime foglie basali, portate da un lungo picciolo e dalla lamina ampia, oblungo lanceolata (come ricordato dal nome del genere Rumex, che deriva dal latino e significa Lancia) e ondulata e crespa lungo il margine (come ricorda il nome specifico); alla base il picciolo si allunga in una guaina membranosa che avvolge il fusto; si tratta di una caratteristica della famiglia delle Polygonacee e si chiama ocrea (la famiglia delle Poligonacee che comprende 50 generi, tra cui il Rabarbaro e il Grano saraceno). Verso maggio iniziano ad innalzarsi i fusti fioriferi, eretti e alti fino a 1 metro: questi hanno foglie più piccole, alterne, ovali e appuntite; i fusti terminano con un infiorescenza a pannocchia con qualche fogliolina, formata da piccoli fiori verde rossastri a impollinazione anemofila (cioè ad opera dell’aria) che in estate divengono tanti frutti cuoriformi, ripiegati verso il basso: da secchi assumono una caratteristica colorazione tra il ruggine e l’ocra.

Anche in questa pianta è come se ci fosse un particolare linguaggio, quello delle segnature, secondo il quale la pianta stessa indica (segna) le sue caratteristiche: la radice fittonante di colore giallo rossastra e l’analoga colorazione dei fiori, in seguito dei frutti e, durante il periodo autunnale anche delle foglie, ricorda il sangue e forse anche grazie a questa osservazione era impiegata per curare anemie. La scienza ha poi dimostrato la presenza nelle radici di ferro organico e tutt’ora è impiegata sia come rimineralizzante che come antianemica.

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Il rizoma contiene inoltre composti antrachinonici che conferiscono un effetto debolmente lassativo simile al Rabarbaro; inoltre sono presenti fitosteroli, Vitamina A e ossalato di calcio. Ha proprietà depurative, lassative, astringente e stomachiche. Inoltre per la presenza dei tannini è impiegata in caso di laringite, tosse secca e mal di gola. Secondo la medicina tradizionale degli Indiani d’America, la pianta è legata al Tasso e come tale è adatta a persone con un eccesso di energia, con calore interno, specie nel tratto digestivo, grande appetito con tendenza a reflusso e a bruciore di stomaco. Si usa in decotto, in polvere o in enolito (tramite macerazione in vino).
Il rizoma va raccolto a settembre da piante di almeno 2 anni di età, scavando in profondità con la vanga attorno alla pianta e afferrando il colletto della pianta e facendola ruotare mentre la si scalza dal terreno, un po' come quando si estraggono dal terreno le carote; dopo averlo pulito e tagliato a pezzi si usa fresco per tinture madri o essiccato per decotti.

I frutti ricchi di tannini e si usano contro la diarrea.
Le foglie si usano in cataplasma imbevendo del loro decotto delle compresse per calmare gli arrossamenti della pelle, in dermatiti, affezioni cutanee, foruncoli, oltre che punture di insetti e di ortica.


In cucina: le giovani foglie possono essere usate nelle minestre, oppure miste ad altre erbe cucinate lesse. Molto buone all'inizio dell'inverno quando sono ancora tenere, poi crescendo diventano progressivamente amare per i tannini presenti. I fusti all’inizio della loro crescita, quando ancora sono teneri quasi come cime di asparagi, sono succosi e deliziosi.A maturità si possono raccogliere i semi, simili a quelli del grano saraceno, che vanno ripuliti delle 3 membrane di tepali che li ricoprono prima di essere mangiati crudi in insalata o cotti in zuppe, pane, crakers oppure tostati per condimenti o come succedanei del caffè; in alternativa si possono polverizzare e usare come farina oppure far germogliare. Dalle radici si possono ottenere coloranti che variano dal giallo, al verde al marrone fino al grigio, senza bon hanno bisogno di un mordente.

Il genere Rumex comprende diverse specie di piante erbacee, molte infestanti, altre coltivate come ornamentali, e altre usate per ricavarne tannino usato nella concia delle pelli.

Molto simile sia per aspetto che per proprietà è Romice comune (Rumex obtusifolius), che si distingue per foglie papillose di sotto e sul picciolo, infiorescenza ramosa; i frutti sono a cuore ma allungati. Le sue grandi foglie di Rumex obtusifolius venivano utilizzate per avvolgere e conservare il burro.

Romice acetosa (Rumex acetosa), che si distingue per foglie cauline astato e la più piccola Romice acetosella (Rumex acetosella) entrambe dal caratteristico sapore brusco, acetato e impiegate un tempo come dissetante durante i lavori nei campi; ottime in insalata e per salse verdi acidule (senza abusarne perché entrambe contengono ossalati, che in gran quantità possono favorire la formazione dei calcoli renali).

P.S. Queste informazioni sull'uso delle erbe non vanno intese come sostituti della consultazione con il proprio medico o altro operatore sanitario. Quanto scritto non copre tutti i possibili usi, azioni, precauzioni, effetti collaterali o interazioni delle erbe trattate. L’autrice non è responsabile per eventuali effetti avversi o conseguenze derivanti dall'uso delle informazioni riportate. Se stai assumendo altri farmaci/droghe o sei incinta o stai allattando o hai una condizione medica diagnosticata, consulta il tuo medico prima di assumere qualsiasi erba.

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