La viola odorata

Mito e proprietà

Datasabato 21 marzo 2020

Viola mammola (Viola odorata)

Ci accorgiamo di lei non tanto per la bellezza dei suoi fiori, spesso timidamente nascosti come per pudore tra le foglie del sottobosco, quanto per l’intenso profumo che pervade i tratti di bosco dove vegeta. La distinguiamo dalle altre specie di viola non solo per il suo penetrante aroma, ma anche perché le foglie sono tutte basali a formare una rosetta da cui si dipartono aerei stoloni striscianti e allungati, che radicano ai nodi formando nuove piantine, che fioriranno il secondo anno (possiamo quindi propagare la violetta, non solo con i suoi semi ma anche prendendo pezzettini di questi stoloni proprio nel punto in cui radicano).

Grazie all’elegante bellezza dei piccoli fiori, ma soprattutto al suo intenso profumo che apre i cuori, ha ispirato un antico mito. Si narra infatti che Zeus si fosse invaghito pazzamente di una bellissima ninfa fluviale, la ninfa Io. Quando il Dio e la Ninfa si abbandonarono alle voluttuose gioie dell’amore sulle rive del lago di Lerna, una densa cappa di nebbia copriva la zona celando la segreta unione. Dall’alto dei cieli Era, ormai avezza ai trucchi inventati dal consorte libertino, comprese che proprio sotto quella fitta coltre di nebbia il suo consorte le stava celando qualcosa e scese quindi sulla Terra. Zeus, avendo presagito tutto, tramutò la ninfa in una bianca giumenta, che fu però costretto suo malgrado a donare ad Era. La ninfa però era un po' schizzinosa e si rifiutava di brucare la volgare erba; allora il Dio fece nascere dalla terra la viola odorata, chiamata appunto dai Greci Ion. Il mito arrivò sin alla Roma imperiale, quando il 22 marzo era il giorno della viola e si celebrava tradizionalmente con una processione dove si portava un tronco di pino ornato da ghirlande di viole.

Possiamo usare le violette in tanti modi: metterle in insalata e mangiarne foglie e fiori, candire i fiori, fare un elisir alcolico alla violetta solo con i fiori, farne uno sciroppo, un oleolito profumato, essiccare foglie e fiori e usarle in tisane. Il suo profumo apre dolcemente il cuore ed è così penetrante da restare fisso in noi per qualche minuto annullando tutti gli altri odori. Tutta la pianta contiene principi attivi (glicosidi, saponine, alcaloidi, metilsalicilato, mucillagine, VitaminaC..) che la vedono tradizionalmente impiegata nella cura dell’apparato respiratorio e come antinfiammatorio. Oltre a queste proprietà, sono state anche dimostrate le sue attività antipiretiche, antibatteriche, epatoprotettive, sudorifere, emollienti, antifungine, antiasmatiche e antivirali.

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