Lamium purpureum

Falsa ortica rossa

Datamartedì 14 aprile 2020

Lamium purpureum

E’ da un pò che non tagliamo l’erba, e il prato davanti a casa è tutt’un fiore di Lamio ed uno svolazzare di insetti attratti dai suoi fiori. Sono sicura che l’hai notata nei prati, ai margini dei sentieri, nelle aie delle case di campagna, nei vigneti, ai margini di orti e campi coltivati. Lo si nota in questi giorni, quando è in fiore. Nonostante non si tratti di un erba particolarmente vistosa ne tantomeno importante e famosa come pianta medicinale, la famiglia delle Lamiacee trae il nome proprio dal genere Lamium, come esempio chiaro delle caratteristiche morfologiche della famiglia. In lui si nota bene infatti il fusto a sezione quadrata, le foglie intere, disposte ai nodi e decussate (cioè disposte a 90° tra un nodo e l’altro) e il fiore conme una bocca con 2 labbra, una superiore e una inferiore. In particolare Lamium purpureum, è una pianta erbacea alta al massimo 20 cm, con radice fibrosa e delicata, fusti ramificati e prostrato-eretti, talvolta radicanti ai nodi. Le foglie sono tutte picciolate, pelose, cuoriformi, dentate al margine; le foglie lungo il fusto sono più rade e le superiori sono porpora violacee, ravvicinate ai fiori. I fiori sono disposti in verticilli apicali, sono zigomorfi, porpora-violetti, con i petali uniti in un tubo più lungo del calice e con un anello di peli all’interno; il labbro superiore è intero e concavo e quello inferiore ha due lobi laterali piccoli, e il lobo mediano sviluppato e con macchie scure al centro. Le macchie sul lobo mediano del labbro inferiore, di certo impreziosiscono il fiore ma hanno l’importante significato funzionale di indicare, a guisa di pista d’atterraggio, dove far arrivare gli insetti impollinatori, api e bombi: come seguendo le indicazioni d’atterraggio gli insetti si tuffano nella sorta di coppa del tubo corollino che contiene il nettare, ingurgitati come dentro la bocca delle Lamie, le figure femminili della mitologia greca, in parte umane e in parte animali, rapitrici di bambini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne Nel passaggio attraverso questa sorta di galleria gli insetti sfregano sui peli interni del tubo corollino, che in questo modo catturano e trattengono il polline che aderisce al dorso degli insetti visitatori: questi, una volta ben sazi del liquido nettarifero, dolce e per ciò importante fonte energetica per questo periodo di grandi voli tra un fiore all’altro, prendono il volo verso nuovi fiori sfiorando le antere sporgenti sulla cui superficie sta il polline maturo, portando così il nuovo polline verso altri fiori della stessa specie, e permettendo l’impollinazione tra individui diversi (impollinazione incrociata), presupposto necessario per aumentare la biodiversità genetica degli individui della stessa specie. Inutile far notare che le dimensioni dei fiori calzano a pennello solo ad api e a bombi, mentre sono o troppo piccole o troppo larghe per altri insetti (un pò come la scarpetta magica di Cenerentola). Su questi rapporti precisi si basa il principio di coevoluzione, cioè di evoluzione contemporanea dei fori e dei rispettivi insetti che li impollinano, lasciandoci il grande interrogativo se viene prima “l’uovo o la gallina?”, cioè viene prima “il fiore o l’insetto?”

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La medicina popolare ha fatto ampio uso delle piante del genere Lamium nel corso dei secoli. Gli usi più comuni sono descritti nei paesi del bacino del Mediterraneo (Europa e Nord Africa) e nell'Asia occidentale. Germogli, foglie e fiori sono anche ampiamente usati in cucina per la preparazione di varie ricette della tradizione locale in molti paesi del bacino del Mediterraneo. L’erba , dalla consistenza delicata e tenera, può essere raccolta e mangiata sia cruda in insalata, usata anche per guarnire grazie al colore delle sue cime; puoi eliminare la sua parte amara facendola sbollentare per un attimo in acqua, prima di cuocerla in frittate, torte salate, erbazzoni, ripieni di tortelloni, risotti…in questo modo diventa davvero piacevole

Usata tradizionalmente come rimedio di campagna, per le proprietà astringenti (utili in caso di ferite), antinfiammatorie (da usare in caso di punture di insetti), e decongestionante, febbrifuga e diuretica. La pianta hanno trovato applicazioni diffuse nella medicina popolare grazie alla grande presenza di composti chimici che costituiscono principi attivi efficaci in molte situazioni di interesse terapeutico. Attualmente la ricerca scientifica ha dimostrato nel genere Lamium diverse classi di componenti chimici, tra cui quelli responsabili della maggior parte delle attività sono i fenoli e oli essenziali. Inoltre contengono acidi idrossicinnamici, terpenoidi, tra cui iridoidi e secoiridoidi, flavonoidi, antociani, fenilpropanoidi, fitoecdisteroidi, benzoxazinoidi, betaina. Pertanto, la presenza di queste sostanze chimiche fornisce attività biologiche testate in vitro e in vivo, come antiossidanti, antinfiammatori, antimicrobici, antivirale e antifungini, antiossidanti, utili per alleviare il dolore nei reumatismi e nell'artrite, antispasmodici, in grado di regolare la secrezione sebacea, utili nel trattamento dell’ipertensione, e validi in caso di mestruazioni abbondanti e leucorrea.

Per una cura vera e propria suggerisco di essiccare le piante in fioritura, e impiegarla in tisana.

P.S. Queste informazioni sull'uso delle erbe non vanno intese come sostituti della consultazione con il proprio medico o altro operatore sanitario. Quanto scritto non copre tutti i possibili usi, azioni, precauzioni, effetti collaterali o interazioni delle erbe trattate. L’autrice non è responsabile per eventuali effetti avversi o conseguenze derivanti dall'uso delle informazioni riportate. Se stai assumendo altri farmaci/droghe o sei incinta o stai allattando o hai una condizione medica diagnosticata, consulta il tuo medico prima di assumere qualsiasi erba.

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